Commentario abbreviato:Apocalisse 6:1612 Versetti 12-17 Quando il sesto sigillo fu aperto, ci fu un grande terremoto. Le fondamenta delle chiese e degli Stati sarebbero state terribilmente scosse. Queste ardite descrizioni figurative di grandi cambiamenti abbondano nelle profezie della Scrittura; perché questi eventi sono emblemi e dichiarano la fine del mondo e il giorno del giudizio. Il terrore e il terrore si impadroniranno di ogni tipo di uomo. Né la grandezza, né le ricchezze, né il valore, né la forza potranno sostenere gli uomini in quel momento. Sarebbero felici di non essere più visti; sì, di non avere più alcun essere. Anche se Cristo è un Agnello, può essere adirato, e l'ira dell'Agnello è estremamente terribile; infatti, se il Redentore stesso, che placa l'ira di Dio, è nostro nemico, dove troveremo un amico che ci difenda? Come gli uomini hanno il loro giorno di opportunità e le loro stagioni di grazia, così Dio ha il suo giorno di giusta ira. Sembra che qui si intenda il rovesciamento del paganesimo dell'impero romano. Gli idolatri sono descritti come se si nascondessero nelle loro tane e grotte segrete, cercando invano di sfuggire alla rovina. In un giorno come questo, in cui i segni dei tempi mostrano a coloro che credono nella parola di Dio che il Re dei re si sta avvicinando, i cristiani sono chiamati a una condotta decisa e a una coraggiosa confessione di Cristo e della sua verità davanti ai loro simili. Qualunque cosa debbano sopportare, il breve disprezzo degli uomini deve essere sopportato, piuttosto che la vergogna che è eterna. Riferimenti incrociati:Apocalisse 6:16Ap 10:6; Ger 8:3; Os 10:8; Lu 23:30 Dimensione testo: |